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Cosa mangiano i nostri animali domestici? II

Chi mi può dire cosa mangiano i nostri animali domestici?
(alla ricerca della verità sui cibi nel petfood!)
Seconda Parte.

Un esperimento dietetico:questa prova è stata eseguita dal Dr. Rober Mac Carrison, dell'Istituto Indiano di Nutrizione, su 4000 topi somministrando tipi di diete diverse per saggiare i diversi riscontri sulla salute degli animali.
1° gruppo: 1000 topi: dieta Hunza (popolazione del Tibet con abitudini molto semplici): pane integrale senza lievito, fagioli di soia, carote crude, cavolo crudo, latte crudo non pastorizzato
2° gruppo: 2000 topi: dieta Indù
riso brillato, fagioli, vegetali cotti con spezie.
3° gruppo: 1000 topi: dieta Inglese
pane bianco, the' con zucchero, verdura cotta, carne in scatola, pasticceria e marmellate.
Periodo di osservazione di 27 mesi con controlli sulle carcasse degli animali.
Nel primo gruppo non vi erano segni di malattie.
Nel secondo gruppo si notarono segni di indebolimento della vista, tumori, carie, perdita del mantello, perdita di peso, malattie della pelle, varie affezioni al cuore, ai reni, allo stomaco e intestino.
Nel terzo gruppo: oltre alle lesioni del secondo gruppo si notarono segni di atrofia del sistema nervoso con comportamenti violenti al punto da sbranarsi gli uni con gli altri.
Un altro esperimento, circa un secolo fa, il dottor Magendie di Parigi fece una prova con due gruppi di cani nutriti in maniera diversa:
un gruppo con farina bianca e acqua,
l'altro con farina integrale e acqua;
alla fine delle due settimane di prova i cani del primo gruppo morirono, quelli del secondo gruppo sopravvissero.
Ancora un'altra prova con due gruppi di cani:
il primo nutrito con brodo di carne di bue
l'altro solo con acqua;
in questo caso quelli del primo gruppo morirono, mentre quelli nutriti con sola acqua persero peso, ma rimasero in vita e recuperarono dopo la ripresa della alimentazione classica.
Si fecero altre prove con cani nutriti con albumina, fibrina, gelatina (cibi industriali), che morirono dopo un mese, rispetto a quelli con sola acqua.
Vi sono tanti altri esempi di queste prove eseguite da parecchio tempo che dimostrano l' impossibilità degli animali di potersi nutrire con alimenti artificiali o alimenti denaturati (farina bianca).
Quali sono le fonti degli alimenti petfood attualmente:
leggo sempre dalla scheda informativa di un mangime in commercio che la carne di pollo deriva da carcassa di pollo privata di pelle,ossa,piume,zampe ed interiora,viene disidratata a 85° C.,per evitare la denaturazione delle proteine e grassi e quindi per non alterare la qualità delle proteine.
Ancora tra i componenti ritrovo la farina di pollo ottenuta per essiccamento di carne selezionata priva di piume,t esta,zampe e interiora.
Farina di sottoprodotti di pollo, ottenuta per lavorazione di colli,zampe, uova non sviluppate e interiora senza piume (fonte di proteine,calcio e fosforo).
Farina di carne e di ossa, ottenute da carne bovina e ossa, peli,setole, corna pelle, zoccoli, contenuto degli stomaci e dei visceri.
Farina di semi di soia, per estrazione dai semi di soia, dopo trattamento termico.
Farina di agnello ottenuta da carne disidratata di agnello.
Le fonti di grassi:usati per evitare carenze contro la infertilità, anomalie neonatali, mantello opaco, infezioni cutanee, carenze di vitamina E.
Grasso di pollame, impiegato per l'alto valore in acidi grassi essenziali.
Grassi animali: di origine bovina e suina, sego bovino.
Grassi vegetali: dall'olio di semi di soia per estrazione chimica e termica.

Le fonti di zuccheri, carboidrati: granoturco in chicchi, trattato col calore, riso in chicchi piccoli come fonte di carboidrati di ottima qualità.
Farina di riso, chicchi di frumento, arinetta di frumento (crusca + germe di grano e residui della macinatura).
Crusca di riso,come fonte di amidi nobili.
A queste componenti va aggiunta l'integrazione con minerali essenziali:
calcio/fosforo, potassio, sodio cloruro, magnesio, zinco, iodio, selenio manganese, ferro, rame, zolfo da fonti non sempre riferite sul cartellino, n genere si tratta di sali minerali inorganici.
L'integrazione vitaminica serve per sopperire alle presunte mancanze legate all'alimento fresco, ritenuto non completo, quindi si producono degli integratori formulati con:
vitamina A, D, E, K, C, colina, Complesso B, B12, B3, B1, B6, B5, acido folico, B2.
Le innovazioni tecnologiche: ntegrazione con probiotici, cioè enzimi,cioè batteri che producono enzimi aggiunti per incentivare i fenomeni digestivi e assimilativi dell'alimento (bac.subtilis, aspergillus niger e aspergillus oryzae).
Ancora sono stati concepiti e applicati i mannanoligosaccaridi, m.o.s., probiotici in grado di selezionare la flora microbica intestinale, per favorire la digestione e l'assorbimento del mangime, influendo sulla immunità locale e generale.
Poi vi sono i f.o.s., fruttoligosaccaridi,miscele di antiossidanti, l-carnitina, beta carotene, aggiunta di acidi grassi omega6 e omega3 per un apporto corretto dei grassi, glucosammina, condroitinsolfati, cartilagine di squalo per la salute delle articolazioni.
Ed infine siamo nella moda del naturale e non poteva mancare l'integrazione con estratti di erbe e miscele erboristiche per garantire salute come complemento alle cure convenzionali, avremo quindi estratti di carrube, finocchio,fieno greco, tarassaco, alghe marine, origano, timo, zenzero, curcuma, valeriana, yucca, ecc..
La disponibilità della tecnologia alimentare e la maggior attenzione sempre tecnologica, nei confronti dell'animale da compagnia, cerca di migliorare la produzione di un alimento super-elaborato, una bomba energetica che se da un alto porta ad un beneficio in termini di maggior crescita, dall'altro crea le condizioni per un surplus energetico, a seguito della presenza di tante sostanze non sempre riconosciute come proprie o meglio idonee all'animale, creando le condizioni per uno stato di sub allergia costante, per non parlare di allergie in molti casi e di intolleranze e tossicosi croniche nel lungo periodo.
Quindi se da un lato si migliora la composizione del mangime, che non corrisponde obbligatoriamente alla qualità del prodotto, dall'altra parte dobbiamo fare i conti con l'aumento di tutte quelle manifestazioni conseguenti della eccessiva e squilibrata alimentazione del cane, gatto,coniglio, furetto, criceto, canarino e altro ancora che sono soggetti ad una nutrizione spinta legata a prodotti che non hanno niente a che fare con i loro reali fabbisogni naturali.
Mi sia lecita una osservazione: in un mondo che ha grossi squilibri alimentari: c'è un mondo ricco sovralimentato e c'è un mondo povero carente dell'essenziale per vivere quotidianamente; si afferma che non esistono risorse alimentari eque e quindi sufficienti per sfamare la popolazione del pianeta terra.
Da una parte si denuncia una sovrapproduzione di carne e altri alimenti, dall'altra si denuncia la scarsità di questi alimenti; la realtà ci dimostra che sono in forte aumento le produzioni di alimenti per animali da compagnia, mentre organizzazioni mondiali come la FAO e la FDA denunciano grosse carenze alimentari….
Come facciamo quindi a produrre tanti mangimi per animali,quando siamo di fronte a disparità alimentari nel mondo?
Se aumenta la produzione di alimenti, aumentano gli scarti disponibili come materia da lavorare per produrre sottoprodotti e mangimi per animali, siamo quindi sicuri che gli alimenti petfood siano effettivamente di qualità superiore rispetto agli alimenti naturali di cui dovrebbe disporre il nostro amico a due o quattro zampe che naturalmente dovrebbe ingerire per soddisfare le sue vere esigenze fisiologiche?
(Francesco Dr. Vignoli - Veterinario in Castelfranco E.)

 
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